IL GREEN DI AUGUSTA – DOVE SI SCRIVE LA STORIA

Il green di Augusta : il sogno di ogni golfista.

Tutti lo conoscono e ne ammirano la perfezione. Stiamo parlando di uno dei più bei green del mondo, il celebre campo di Augusta, diventato ormai un cult nel panorama golfistico mondiale.

Il paradiso dei golfisti.

Situato presso la città di Augusta, in Georgia, è uno dei più famosi golf club del mondo.

Il percorso è stato disegnato sul terreno di un preesistente frutteto dal golfista statunitense Bobby Jones e dall’inglese Alister MacKenzie – architetto specializzato in campi da golf –  e la sua inaugurazione risale all’ormai lontano 1933.

Dall’anno successivo è diventato sede di uno dei quattro Major, i tornei più importanti del panorama golfistico professionistico maschile: il Masters Tournament è l’unico major che si disputa fin dalla prima edizione sullo stesso campo, per cinque giorni in aprile, e che ha quindi la prerogativa di poter raccontare la sua storia anno dopo anno, con continui rimandi al celebre passato.

Alla competizione – seguita ogni giorno da cinquantamila spettatori – partecipano i migliori professionisti del mondo, scelti sulla base di criteri assai rigidi: alla gara quindi prendono parte circa solo cento golfisti, contro i centosessanta presenti in occasione di altri tornei.

La green Jacket: El Dorado di ogni golfista!

Il vincitore del Masters Tournament conquista di diritto la membership dell’Augusta National Golf Club, riceve un trofeo, ed il suo nome viene inciso su una targa presente all’interno della storica Clubhouse.

Ma soprattutto – premio forse più ambito fra tutti! – al primo classificato viene consegnata la celeberrima Green Jacket, la divisa ufficiale dei soci del club diventata uno dei simboli del torneo. Il vincitore che la conquista ha diritto a tenerla con sé per tutto l’anno fino al successivo torneo, quando dovrà lasciarla ad Augusta, dove però potrà indossarla ogniqualvolta si recherà nuovamente sul famoso green.

Il trionfatore poi ottiene altri importanti benefits: sarà invitato per tutta la vita a partecipare alle successive edizioni del Masters, e per i successivi cinque anni sarà chiamato a prendere parte anche agli altri tre major (U.S. Open, The Open, PGA Championship) ed al Players Championship, ottenendo altresì la membership del PGA Tour per cinque anni consecutivi…un bottino assai ghiotto dunque!

Se vinci l’Augusta entri nella storia.

Alcuni golfisti hanno avuto l’onore di vincere più volte il torneo: ad esempio Jack Nicklaus, che l’ha vinto per 6 volte (l’ultima nel 1986, all’età di 46 anni), e Tiger Woods, che l’ha vinto 4 volte (la prima nel 1997 a 21 anni, primo giocatore di colore e il più giovane a vincere nella storia della competizione).

Sul podio nel 2007 anche Zach Jhonson che, nonostante un solo successo come campione e il 56° posto nel ranking mondiale, riuscì inaspettatamente a conquistare la giacca verde, dimostrando che nel golf… tutto può succedere!

Quest’anno a salire sul podio è stato lo spagnolo Sergio Garcia, soprannominato El Niño, che ha conquistato la giacca verde dopo uno straordinario duello con l’inglese Justin Rose terminato allo spareggio.

Pregando sull’Amen Corner.

Il percorso di Augusta è caratterizzato da bruschi dislivelli (la salita al green della buca 18 risulta quasi una arrampicata!), fairway impeccabili e insidie dell’Amen Corner, il famigerato trittico delle buche 11-12-13, che si supera solo…pregando!

Lungo i lati del fairway si trovano dislocate numerose griglie da cui scaturisce aria tiepida: si tratta del celebre sistema di drenaggio e ventilazione che permette di mantenere il campo perfettamente asciutto anche dopo un violento temporale.

Curiose tradizioni.

Lo storico green di Augusta conserva poi alcune tradizioni: ad esempio, a partire dal 1952, il martedì della settimana in cui si disputa il torneo, ha luogo la Champions’ Dinner, nota come Masters Club, una cena dedicata al campione in carica alla quale sono invitati tutti i vincitori del passato e in occasione della quale vengono preparati i piatti tipici del Paese originario del vincitore.

Un’ altra tradizione legata ad Augusta è legata ai caddy che fino al 1983 dovevano essere scelti tra quelli dell’Augusta National, che per tradizione erano afroamericani; attualmente i partecipanti al torneo possono scegliere di farsi accompagnare dal proprio caddy che però deve indossare necessariamente una ben precisa divisa costituita da tuta e scarpe da ginnastica bianche, e da cappellino verde. Impeccabile.

Aspettiamo l’edizione del 2018, consapevoli che ancora una volta ad Augusta…si scriverà la storia del golf!

 

 

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