Gianfranco Riandi: quando il golf vive tra passione, strategia e un proficuo eterno presente.
Gianfranco Riandi: quando il golf vive tra passione, strategia e un proficuo eterno presente.
Un golfista con una articolata carriera alle spalle, da sempre impegnato sul green. Uno sportivo deciso a rendere evidente la grande inclusività e la potente trasversalità insite nella pratica golfistica.
Incontriamo Gianfranco Riandi, che da quest’anno insegnerà nell’ambito della “Mauro Bianco Academy” e che ci racconta il suo amore per il golf, gli obiettivi in programma per il 2018 e le emozionanti novità targate Riviera Golf.
È professionista dal 1991. Da dove nasce la sua passione per la pratica golfistica?
Ho iniziato a giocare a golf a sette anni, seguendo l’esempio di mio padre, ottimo golfista che seguivo durante gli allenamenti presso il circolo all’Olgiata, a Roma, ove abitavamo. Si trattava di un centro golfistico che già allora rientrava fra i più importanti d’Italia: disegnato dall’architetto inglese Kenneth Cotton, era già un percorso insidioso che offriva la possibilità di mettersi alla prova e fare pratica.
Il mio maestro e mentore fu Ugo Grappasonni, papà di Silvio, amico di una vita. Con il fratello Guido ci allenavamo fino allo stremo.
Capii presto che, nella vita, volevo vivere e respirare il golf: ed è ciò che ho fatto e continuo a fare tuttora, con la stessa passione di sempre.
Quali sono state le tappe professionali che hanno maggiormente segnato il suo percorso?
Giocavo nella squadra dell’Olgiata e nel 1986 vincemmo il campionato nazionale a squadre.
Nel 1991 decisi di passare a pro: furono anni intensi e stimolanti, ed ebbi la fortuna di essere seguito da un grande maestro, il celebre Dennis Pugh (mi diceva che il mio swing gli ricordava quello di Nick Faldo!), che ho sempre stimato per la schiettezza e la grande umanità che dimostrava sul green ma anche nella vita di tutti i giorni.
Nel 1995, insieme a Gianluca Pietrobono e Vasco Valerio, inaugurai il campo pratica “Tevere golf”, primo campo pratica pubblico a Roma, che ha permesso – allora come adesso – l’avvicinamento a questo sport da parte di un pubblico vastissimo. Avevamo in programma un obbiettivo ambizioso, in cui credevamo: quando ancora il golf era uno sport difficilmente accessibile a causa della considerevole quota annuale, miravamo a far conoscere la pratica golfistica, per renderla così praticabile da un pubblico più vasto e mostrarne le potenzialità trasversali.
Un giorno mi portarono una ragazzina bionda e delicata, e dopo le prime lezioni pensai che aveva potenzialità straordinarie: si chiamava Diana Luna…
In quel periodo alternavo le gare nazionali ed internazionali con la gestione del campo pratica, e nel 2000 vinsi il torneo Carta Nazionale, che bissai nel 2004.
Nel 2008 conquistai invece il “Torneo regionale professionisti del Lazio”, nell’ambito del quale provai la grande emozione di aver accanto un caddy d’eccezione, mio figlio Pierpaolo!
Ho sempre avuto particolarmente a cuore le attività giovanili e, durante i miei dodici anni di insegnamento al Circolo dell’Olgiata, ho seguito a lungo il Club dei giovani, allenando e supportando ogni elemento della squadra. Indimenticabile la vittoria del 2016: ero il coach della squadra agonistica maschile che ha vinto il campionato italiano Pallavicino, sfidando i più forti circoli nazionali.
Per diversi anni ho poi allenato un giovane promettente, Edoardo Lipparelli, già campione italiano, che per meriti sportivi ha frequentato i prestigiosi college di Wellington in Inghilterra, e Illinois in America.
Quali sono le principali caratteristiche che contraddistinguono il golf rispetto agli altri sport e ne fanno un unicum?
Il golf è un gioco che ha uno svolgimento particolarmente lungo: sono infatti pochissimi gli sport che possono richiedere quasi 5 ore per essere completati. Ne consegue che all’interno della pratica golfistica uno degli aspetti più importanti da affrontare è certamente la tensione a migliorare la concentrazione e mantenerla per tutte le diciotto buche del green, obiettivo assai ostico da perseguire.
La mancanza di concentrazione è un aspetto che incide gravemente sullo score finale, ma fortunatamente esistono diverse modalità che consentono di migliorare la performance nell’ambito dell’attenzione, modalità che cerco di trasmettere con particolare cura ai miei allievi.
Per ottenere un buon risultato, è necessario arrivare “mentalmente freschi” prima di ogni nuovo colpo, cercando di “spegnere” la mente e frenare l’ansia tra un colpo e l’altro. Questo significa mettere in pratica una serie di procedure mentali che permettano al golfista di non pensare ai colpi precedenti (a meno che non siano stati buoni!), al prossimo colpo, allo swing e – in generale – lasciare libera la mente da ogni pensiero che conduca a tensione e frustrazione.
Mentre si gioca, è necessario evitare di focalizzarsi sulle speculazioni frutto di incertezza e ansia da prestazione, perché in caso contrario si rischia di consumare le preziose energie mentali di cui dispone il giocatore, che rischia così di perdere la concentrazione, così vitale sul green.
In definitiva quindi, per migliorare l’attenzione durante il gioco, ed in particolare durante l’intervallo tra un colpo e l’altro, è fondamentale liberarsi dal disordine mentale prima di ogni colpo successivo: tra un colpo è l’altro lo stato mentale ideale è “essere nel presente”, con mente libera.
Cosa pensa del panorama golfistico nazionale?
Negli ultimi dieci anni, se si escludono gli ultimi anni particolarmente influenzati dalla congiuntura economica negativa, si è registrata in molti Paesi una crescita costante in termini di diffusione del golf, sia dal punto di vista della partecipazione, sia dal punto di vista dell’offerta golfistica. Ciò è avvenuto, principalmente, grazie ad una maggiore facilità di accesso al gioco e all’aumento della partecipazione giovanile. In particolare in Italia la crescente diffusione del Golf è dovuta all’adozione di nuove disposizioni promosse dalla Federazione Golf e anche al notevole impegno dei singoli circoli per incentivare la partecipazione dei più giovani.
In passato, il gioco del golf era organizzato in modo tale che l’accesso al green fosse rigidamente controllato: si doveva obbligatoriamente essere soci presso un circolo e ciò comportava il pagamento di una considerevole quota annuale. Dal 2007 questa disposizione non è più vincolante ed è stato introdotto il cosiddetto “Tesseramento Libero” che, a fronte di una quota annuale di venti Euro, prevede la possibilità per un giocatore junior di accedere a tutti i campi affiliati, pagando esclusivamente la singola giornata di gioco.
La partecipazione giovanile è poi cresciuta anche grazie al rinnovato interesse dei Golf Club nei confronti delle iscrizioni giovanili, che vengono promosse dalla maggior parte dei circoli presenti sul territorio nazionale, attraverso la creazione di iniziative promozionali mirate e finalizzate ad incentivare l’interesse dei giovani, a seguire la crescita dei giocatori, a supportare l’attività agonistica degli atleti migliori e più motivati, a educare al rispetto dello “spirit of the game” e alle regole di etichetta.
Analogamente a quanto accade in Italia, anche i Paesi ritenuti più “evoluti” dal punto di vista golfistico hanno concentrato i propri sforzi sui medesimi obiettivi, con lo scopo di promuovere la diffusione del Golf e formare campioni nazionali, investendo sui talenti più promettenti.
Sono certo che la Ryder Cup, che si giocherà in Italia nel 2022 presso il Circolo Marco Simone, sarà in grado di dare grande risalto a questo splendido sport, e gli italiani non potranno rimanere indifferenti.
Fai parte della Mauro Bianco Academy: quali sono gli obiettivi che vi siete prefissati di raggiungere nel corso di quest’anno?
Sono sempre stato un coach convinto che all’allenamento vada affiancato una intensa programmazione strategica del gioco. Nel golf conta certamente il dato fisico, più tangibile e materiale, quello che ha a che fare in primis con il movimento e con il colpire la pallina. È però fondamentale focalizzarsi sugli aspetti strategici: ogni gioco ha infatti le sue strategie, e – per un buon gioco sul green – nulla deve essere lasciato al caso. La comprensione della corretta strategia fa la differenza fra due giocatori che in campo pratica appaiono parimenti forti, ed è uno degli obiettivi che cercherò di trasmettere agli allievi che seguirò sul green del Riviera Golf.
Quali sono le caratteristiche peculiari del green del Riviera?
Il Riviera Golf Club rappresenta certamente una eccellenza sul territorio romagnolo: il suo percorso, che presenta ostacoli d’acqua alternati a tratti boscosi e green presidiati da bunker insidiosi, è una struttura che si presta ad accogliere diverse tipologie di giocatori, dai neofiti a quelli più esigenti. Il green del Riviera è una realtà perfetta per i tanti golfisti appassionati che risiedono in zona, ma anche per i numerosissimi turisti che da marzo a ottobre animano le coste romagnole.
Ho accettato con entusiasmo l’opportunità di lavorare in questa splendida location, per poter contribuire alla diffusione di questo gioco, ma soprattutto per far comprendere a chi già gioca la possibilità di migliorare il proprio gioco attraverso la messa a punto delle strategie, alla base di ogni buona performance. Troppo spesso infatti i maestri di golf focalizzano la lezione sulle modalità con cui si colpisce la pallina, ma non svolgono lezioni in campo, cruciali per rendere ottimale l’allenamento con il maestro.
Cosa ti aspetti dalla nuova stagione del Riviera Golf?
Gli obiettivi che noi della “Mauro Bianco Academy”, realtà differente da quelle esistenti in Italia, ci siamo prefissati sono numerosi e articolati: in primis miriamo a far sì che la nostra Academy – attraverso l’organizzazione di clinic, eventi per i bambini e offerte speciali – diventi il punto di riferimento per coloro i quali desiderino iniziare a conoscere questo bellissimo gioco, e l’estate sarà certamente l’occasione adatta anche ai tanti turisti occasionali per avvicinarsi a questo sport.
Altra finalità per noi centrale risiede nella possibilità che la nostra scuola divenga quasi un prezioso “passaggio obbligato” per i giocatori che desiderino un Up-grade del livello del loro gioco, attraverso speciali sessioni di strategia in campo.
Infine, fondamentale per tutto il team della Academy, è riuscire a rendere unica e indimenticabile ogni giornata trascorsa al Riviera Golf Resort: e sono certo che con la sinergia che si è già creata all’interno della nostra squadra, la location eccezionale e la positività che si respira quotidianamente sul green, questo sia un obiettivo assolutamente…vincente!
“Mauro Bianco Golf Academy: ogni giorno un obiettivo”.
Tel. 0541955009
Email info@rivieragolf.it