Audi quattro Cup by Reggini

GARA AUDI RIVIERA GOLF

Anche lo scorso weekend il Riviera Golf è stato palcoscenico di due importanti competizioni: sabato 17 giugno si è svolta la gara a coppie Audi quattro Cup by Reggini con formula greensome, mentre domenica 18 si è giocata la competizione e tre categorie Golf and Food Cup by Centro della Ceramica.

Per quanto concerne la prima gara, sul campo si sono sfidati 130 giocatori per aggiudicarsi la finale nazionale a Torino.

I primi classificati della categoria “Possessore Audi” sono stati Cerolini-Donadio con 40 punti. Nella categoria unica al terzo posto si sono classificati Lazzari e Mazza con 41 punti stableford, al secondo posto i fratelli Battocchi con 43 punti, mentre si aggiudicano la finale nazionale con il primo lordo la coppia Tadini-Frascaroli con lo score di 33. Primo netto per Orazi-Boinega con l’ottimo score di 45 punti stableford.

Golf and food by Centro della Ceramica

sponsor riviera golf centro della ceramica

Nella giornata di domenica a sfidarsi sono stati circa 70 giocatori che hanno disputato un’avvincente gara conclusasi con l’assegnazione di premi speciali offerti dal Centro della Ceramica. A prevalere tra i vincitori una nutrita rappresentanza di giocatori del Riviera Golf Club: primo lady per Orietta Barocci, primo juniores per Diego Emanuele Danzi, primo seniores per Marzio Raspugli.

La terza categoria è stata vinta da Alessandro Paolini, mentre sul secondo gradino è salito Francesco Mazzotti.

Nella seconda categoria ha prevalso Daniele Longhini, secondo posto per Pierluigi Cattani, mentre nella prima categoria si sono distinti nel primo lordo Matteo Bernabè, nel primo netto Enrico Bernabè e al secondo posto Guido Giunta.

Prossimo importante appuntamento al Riviera previsto per

DOMENICA 25 GIUGNO

con la gara DreamCars Mercedes Benz by Di.ba Group.

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etimologia della parola golf

Golf: una etimologia discussa

Il Golf. Sport amato e praticato da tantissimi appassionati. Da dove deriva questa strana e affascinante parola? Quale l’origine di questo termine?

Diverse sono le interpretazioni in merito, proprio come nel caso delle origini di questo sport (argomento che approfondiremo prossimamente).

La parola golf e i giochi proibiti.

Un primo elemento emerge nel 1457 quando compare una parola simile in uno scritto all’interno di una Lista degli Atti del Parlamento di Scozia relativa ai giochi proibiti definiti “gouf”, termine di probabile derivazione scozzese – da “goulf” – che significa “colpire o schiaffeggiare”.

Tale divieto potrebbe essere collegato ad uno simile risalente al 1452, quando Re Giacomo II di Scozia vietò il gioco in quanto distraeva i suoi sudditi dalla loro necessaria pratica di arcieri. Alcuni studiosi ritengono però che tale proibizione si riferisse piuttosto ad altri giochi, più simili al moderno hockey su prato piuttosto che al golf.

[LEGGI ANCHE “SAI QUALI SONO LE ORIGINI DEL GOLF?”]

La parola golf e il primo campo da gioco permanente.

la parola golf origine

Altra ipotesi lega il termine “golf” all’olandese “kolf”, che significa “mazza”, riferita anche allo sport che porta lo stesso nome. Questa teoria muoverebbe le basi dall’idea secondo cui il golf cominciò ad essere giocato nel XVII secolo nei Paesi Bassi e solo in un secondo momento si diffuse anche in Scozia, dove si sviluppò: in Scozia infatti nacque il primo campo permanente da gioco (che assunse poi la forma di campo a 18 buche), la prima associazione ed anche le prime regole scritte.

La parola golf come acronimo molto discutibile…

Altra opinione diffusa ed anche curiosa, ma quasi certamente leggenda metropolitana e “ironia di gender”, è che il nome derivi dall’acronimo “Gentlemen Only Ladies Forbidden”, ovvero “Solo per Gentiluomini, Vietato alle Donne”: molto probabilmente però – ripetiamolo – una falsa etimologia, in quanto l’uso degli acronimi risulta essere un fenomeno piuttosto recente (anche se pensando a SPQR, l’utilizzo degli acronimi va forse ampiamente retrogradato, rendendo tutto possibile…); resta comunque da sottolineare, indipendentemente dalla fantasia di tale ipotesi etimologia, che effettivamente il golf nacque come pratica preclusa al sesso femminile, e che per secoli tale divieto è rimasto inalterato: basti pensare che solo nel 2014 lo storico Royal and AncientClub di Saint. Andrews ha aperto le porte della membership alle giocatrici, che da allora possono diventare socie a tutti gli effetti: un onore precluso al sesso femminile per oltre 260 anni!

la parola golf e le donne

Al di là delle tante e talvolta fantasiose ipotesi relative all’origine della etimologia, il gioco del golf accompagna gli appassionati ormai da secoli e – ne siamo certi – continuerà a farlo ancora molto a lungo.

Che tu sia uomo o donna , giovane o meno giovane, professionista o dilettante, ti aspettiamo al Riviera Golf.

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giocare a golf al riviera

Il golf è uno sport a tutti gli effetti.

giocare a golf

Spesso chi non conosce la pratica golfistica la ritiene una attività sedentaria, un tranquillo e piacevole passatempo all’aria aperta, ove contano esclusivamente tecnica e concentrazione; in realtà il golf è molto di più: uno sport a tutti gli effetti e, come tale, un’attività che comporta fatica e una buona dose di impegno fisico, richiedendo doti ben precise quali la forza, l’equilibrio, l’elasticità e la dinamicità, elementi che lo accomunano ad altre attività ginniche.

E poi uno sport competitivo, in cui la preparazione fisica si deve necessariamente abbinare alla concentrazione e al controllo mentale.

Giocare a golf per prevenire le malattie cardivascolari.

gianni morbidelli gioca a golf

Il golf allena l’elasticità muscolare e la coordinazione, e presuppone un consumo energetico medio di circa 200-250 calorie all’ora: una pratica tutt’altro che sedentaria quindi che, come gli altri sport aiuta a diminuire la possibilità di contrarre malattie, soprattutto cardiovascolari.

La pratica golfistica fa lavorare il cuore ad una frequenza cardiaca non troppo elevata, riducendo così il rischio di sovraccarichi cardiaci e pressori, ed allena il fisico perché presuppone, per ogni sessione di gioco, la possibilità di camminare mediamente per cinque ore, lungo una distanza che va dai 5 a 8 km, con conseguenti vantaggi sul colesterolo, la glicemia e la frequenza cardiaca.

Giocare a golf allunga la vita!

Secondo uno studio pubblicato qualche anno fa sulla rivista “Scandinavian Journal of Medicine & Science in Sports” – che ha analizzato 300.818 giocatori di golf svedesi comparando il tasso di mortalità degli stessi con la popolazione generale a parità di uguale età, sesso e condizioni socio economiche – il tasso di mortalità dei golfisti analizzati è risultato inferiore del 40% e conseguentemente l’aspettativa di vita è apparsa superiore di 5 anni.

A questi incoraggianti dati si aggiunga anche il fatto che il golf presuppone un costante contatto immersivo nella natura e il rapporto con gli altri giocatori, veri e propri benefits in grado di aumentare le endorfine in circolo e di conseguenza il piacere derivante dal vivere appieno questa entusiasmante pratica.

Tutto questo rende il golf uno sport ricco di benefici e vantaggi per la salute di chi lo pratica, un costante allenamento in grado di curare mente e spirito.

VIENI a giocare a golf al Riviera Golf .

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la dieta del golfista

L’alimentazione del golfista: cucina sana e bilanciata…con gusto.

Essendo uno sport vero e proprio il golf presuppone – per chi vi si accosta – l’attenzione alla salute e al benessere fisico, che si esplica conseguentemente anche nell’interesse verso l’alimentazione e un tipo di cucina sana e bilanciata. Parleremo oggi dell’alimentazione del golfista.

Gli obiettivi della dieta del golfista – ed ancor di più per chi lo vive da professionista – si possono riassumere nella necessità di raggiungere e/o mantenere un peso corporeo ideale, nella resistenza fisica lungo tutta la durata della gara, al fine di prevenire un eccessivo stress psico-metabolico, e nella capacità di un recupero ottimale post gara, per ripristinare l’equilibrio metabolico ed evitare uno sproporzionato affaticamento nei giorni successivi.

Questi obiettivi si devono tradurre in una alimentazione caratterizzata da apporti bilanciati di macronutrienti (proteine, lipidi, carboidrati) e micronutrienti (minerali, oligoelementi, vitamine, antiossidanti…), quote energetiche adeguate e dalla regolare assunzione di acqua in grado di fornire un costante livello di idratazione.

L’alimentazione del golfista al Riviera Golf

Presso il Riviera Golf il personale è costantemente teso alla riflessione nell’ambito dell’alimentazione più adatta ai golfisti che frequentano il campo, al fine di mettere a punto una dieta del golfista ragionata e appositamente pensata per chi pratica questo sport.

Tutto ciò nasce all’interno del Wellness Restaurant, fiore all’occhiello della ristorazione legata al mondo del golf, ma altresì dedicato a chiunque abbia a cuore un tipo di alimentazione “ragionata” e calibrata. La sala da 150 posti si affacciata sulla splendida piscina che al tramonto si tinge di rosa e regala magiche atmosfere, ed è diretta dal preparatissimo chef Massimliano Poletti.

chef poletti menu del golfista

L’alimentazione del golfista al Riviera Wellness Restaurant con Massimiliano Poletti.

Poletti inizia il suo percorso professionale negli alberghi della costa romagnola, per poi lasciare il Paese alla ricerca di nuove esperienze, giungendo così al prestigioso Savoy Hotel di Londra ed al ristorante Valentino di Santa Monica. Dopo aver altresì lavorato presso La Grotta di Nerio Raccagni e La Frasca di Gianfranco Bolognesi – locali stellati della Romagna – nel 2000 arriva a Parigi per collaborare con il famoso chef Alain Ducasse che gli insegnerà il rispetto per la materia prima e che nel 2005 lo sceglierà come responsabile della gestione della cucina in occasione dell’apertura del suo ristorante in Toscana.

Nel 2006 Poletti, dopo aver trascorso circa venti anni all’estero, ritorna alle origini romagnole e lavora presso Palazzo Guidi, per poi approdare felicemente al Riviera Golf, dove gestisce il ristorante e mette in pratica la sua idea di cucina “wellness”.

alimentazione del golfista

Convinto che “un ristorante sia molto di più di un luogo dove si mangia” e deciso a proporre una cucina in grado di recuperare le giuste abitudini nell’alimentazione, lo chef Poletti ha creato, insieme ad un team di nutrizionisti e di esperti di alimentazione sportiva, un menù che, valorizzando le materie prime del nostro territorio, propone una cucina bilanciata senza però dimenticare il gusto: lontano dai ristoranti che mirano “solo” al mangiar sano lasciando però poco spazio al gusto, e distante altresì dai ristoranti tipici e più classici che offrono cibo appagante ma decisamente poco in linea con il benessere, la cucina di Poletti permette, attraverso piatti funzionali “a chi ama vivere bene”, di godere di un’esperienza capace di coniugare piacere e salute.

L’alimentazione del Golfista in due differenti menu’

Il menù che propone il Wellness Restaurant è articolato in due differenti proposte: da un lato troviamo una tipologia di piatti che hanno come obiettivo l’espressione di una cucina sana e bilanciata (ogni piatto è abbinato ad una tabella nutrizionale che ne esplica le proprietà e le caratteristiche alimentari); dall’altro la carta suggerisce una serie di proposte più nella direzione del gusto e della “rivisitata classicità”, senza ovviamente dimenticare l’attenzione alla qualità ed alle materie prime, sovente biologiche.

Il menù offre anche la possibilità di gustare quello che Poletti ha chiamato “il menù del golfista”, una serie di piatti pensati appositamente per chi pratica il golf ed ha bisogno di un preciso apporto calorico, ma che non vuole dimenticare la piacevolezza della buona cucina.

Una cucina wellness…con gusto.

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airdp golf cup

Nel ponte del 1 maggio si è svolto presso il Riviera Golf il grande evento golfistico AIRDP STYLE, famoso brand che ha saputo dar vita ad una collezione di accessori tecnologicamente innovativi e dal design ricercato: nata dall’idea del noto imprenditore Lele Danzi e del fuoriclasse Alessandro Del Piero, che ha anche prestato il proprio volto alle diverse campagne pubblicitarie, la AIRDP STYLE si è affermata nella creazione di oggettistica in grado di coniugare sport, funzionalità e ricerca del gusto estetico.

La competizione si è svolta su due giornate e prevedeva solo premi di giornata e non cumulativi.

Il primo giorno si è svolta la gara individuale: I categoria medal, II e III stableford. Nella seconda giornata invece si è giocato con formula a coppie: 4 palle la migliore.

Nella prima giornata di gara individuale, ha prevalso nella I categoria netta con 68 colpi Emanuele Vannucci mentre al II posto con 70 colpi netti Federico Pelliccioni (entrambi associati al ASD Asset Golf di S. Marino).

Nella classifica lorda si è distinto con lo score di 75 colpi Cristino Giorgetti, giocatore del Riviera Golf.

Nella II categoria, giocata con formula stableford, al primo posto con l’ottimo score di 42 punti ha prevalso Maurizio Grandicelli del Golf Club Argenta. Al secondo posto si è invece classificato il giovane giocatore del Rimini-Verucchio Golf Club Lapo Nicola D’Amato con 39 punti.

In III categoria ha raggiunto il gradino più alto la giocatrice dell’Adriatic Golf Club Cervia Giulia Graziani con il punteggio di 39 punti. Al secondo posto con lo stesso punteggio – avendo però giocato meno brillantemente le seconde 9 buche – il giocatore del Riviera Golf Club Davide Sabbatani.

Per quanto concerne i premi speciali I Lady per Nicoletta Michelini, I senior per Marco Baldoni, mentre fra i giovanissimi del premio junior si è distinto il giovane talento Francesco Currenti.

Per tutti i vincitori premi AirDP Style.

ivano bonetti footgolf
Airdp lele Danzi golf

lele danzi golf

bmw golf international

BMW Golf Cup International, una competizione avvincente tra più di 100 golfisti.

Una competizione avvincente quella che si è svolta domenica 11 giugno presso il Riviera Golf: 160 giocatori si sono sfidati nell’ambito della BMW Golf Cup International, uno degli appuntamenti più rilevanti all’interno della stagione.

Sponsor della gara è stato il Gruppo Di.ba, nato nel 1976 e presente sul territorio nazionale con attività assai diversificate (dalla rivendita di ben 14 brand automobilistici, ai servizi finanziari ed assicurativi), che negli anni ha eccezionalmente esteso la propria area di influenza, divenendo una delle realtà italiane più forti nell’ambito dei motori. Il presidente Paolo Baronciani – al termine della gara – ha offerto un magnifico rinfresco seguito dalla premiazione dei vincitori.

BMW GOLF CUP RIVIERA

BMW Golf Cup International , tutti i vincitori.

La gara ha fatto emergere i nomi dei giocatori che – presso il Donnafugata Golf Resort (Ragusa) ove avrà luogo la finale nazionale – si contenderanno la possibilità di sfidarsi in occasione della finale mondiale.

Nella seconda categoria sono saliti sul podio tre giocatori che hanno ottenuto lo stesso punteggio, posizionandosi però diversamente in classifica in quanto hanno affrontato in modo più o meno brillante le seconde nove buche: al primo posto si è distinto Guido Pianosi (Riviera Golf), seguito da un altro giocatore del Riviera, Pierpaolo Migani, mentre sul terzo gradino è salito il marchigiano Paolo Cardoni (Village Golf Club).

Per quanto concerne la prima categoria, con lo score di 37 punti è emerso Francesco Boattini (Riviera), mentre al secondo posto si è piazzato con lo stesso punteggio Roberto Giovannini (Golf San Marino); terza posizione per Gianmarco Alberti (del Riviera) con 36 punti.

BMW GOLF CUP INTERNATIONAL VINCITORI

Nella categoria unica femminile il risultato più brillante è stato raggiunto da una giocatrice del Riviera, Nicoletta Ricci (39 punti), seguita da Antonella Balzi (Riviera) e da Elena Ferroni.

Nella classifica lorda maschile si è distinto Marco Galassi, mentre nella femminile ha prevalso Orietta Barocci, giocatrice del Riviera.

La classifica “Possessori BMW” ha visto il primo posto per Marzio Raspugli (Riviera), seguito in seconda posizione da Riccardo Rusticali (Cervia Golf Club).

Il Primo senior è stato vinto da Orazio Pensalfini (Riviera).

Nearest to the pin a Mario Barbatelli con palla a 1.59 metri dalla buca.

BMW GOLF CUO INTERNATIONAL RIVIERA

Prestissimo una nuova avvincente competizione al Riviera Golf: sabato 17 giugno prevista infatti la audi 4 cup (con formula greensome). Di sicuro una nuova magnifica giornata qui al Riviera.

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trofeo footgolf LNF

Footgolf al Riviera Golf, vuoi sapere com’è andata?

Nella soleggiata cornice del Riviera Golf si è svolto – nelle giornate del 27 e 28 maggio – il Terzo Torneo Lega Championship dell’LNF Tour organizzato dalla Lega Nazionale Footgolf, una delle competizioni agonistiche di footgolf più importanti del panorama nazionale. La competizione si è svolta in due giornate (Day 1 e Day 2), su 36 buche, con in palio un montepremi totale di 5.700 euro, premi tecnici e commerciali e 1.800 punti validi per il Ranking LNF Tour.

La gara, a cui hanno partecipato 110 giocatori, ha mostrato ancora una volta quanto il footgolf – disciplina nata dall’unione di golf e calcio – sia ormai diventato una pratica sportiva indipendente, capace di riscuotere un grandissimo successo di partecipazione e di pubblico, e in grado di sviluppare – grazie ai numerosi eventi organizzati nel nostro Paese – sinergie e complementarietà proficue con il mondo del Golf.

Assai note le personalità dello sport che hanno partecipato all’evento: Ivano Bonetti, Paolo Di Canio, Yuri Tamburini, Massimo Agostini, Alessandro Bianchi.

Numerosi gli sponsor: Tecso Sport, leader nel settore dell’attrezzatura sportiva; Franco Bosi che ha curato premi e trofei; Riva di Franciacorta per quanto concerne i vini offerti.

Footgolf al Riviera Golf, ecco i vincitori.

Sul podio Sergio Zorniotti (tesserato Footgolf Bluemoon di Milano), grande protagonista della seconda giornata ed autore di una grande rimonta da -4 a -13, che ha vinto la gara, seguito dal compagno di squadra Paolo Giuffrè con uno score di -11 e da Thomas Tagliapietra (Footgolf Villafranca) con -10, terzo classificato e grande interprete del Day 1.

Appena sotto il podio si sono distinti con un ottimo Day 2 i giocatori di Footgolf Liguria Andrea Bellarmino e Andrea Colombi, classificatesi a pari score (-10) a pari punteggio con il leader del primo giorno Alessio Cavicchi (Footgolf Villafranca) e il modenese Thomas Bignoni (Ghirlandina Footgolf).

Sesto Paolo Parodi (Footgolf Genova) con -9, seguito da Stefano Grigolo (Fototgolf Legnago Corradina) con -8;  chiudono la Top 10 con il medesimo punteggio di -7 Mattia Zerbini (Footgolf Emilia Romagna), Alessandro Pacchiarini (Footgolf Bluemoon) e Giuliano Geti (Cannonballs Footgolf).

Rispettivamente al 14° e 18° posto gli ex calciatori Paolo di Canio e Ivano Bonetti rispettivamente con uno score di -6 e -4.

Premi speciali: Primo Senior per Sergio Zorniotti, Super Senior per Giuliano Geti e Primo Ladies per Martina Quintarelli (Atletico Footgolf Verona).

squadra di footgolf al riviera

La prossima gara del LNF Tour si disputerà il 17 Giugno al Golf Le Vigne di Villafranca.

Prossimo importante appuntamento al Riviera Golf previsto per il 2 giugno quando si disputerà la All Inclusive Golf Challenge, sponsorizzata da Allianz Bank: previsti tanti nomi importanti del panorama golfistico nazionale.

Iscriviti alla gara CLICCA QUI o scrivi a segreteria@rivieragolf.it

lega nazionale footgolf

Il footgolf, sport nato nel 2009 dall’intuizione dell’ex attaccante Roy Mc Kay ed ormai diffusosi a livello globale, è ultimamente diventato un argomento degno di interesse in tanti dibattiti e momenti di riflessione sull’attuale panorama sportivo. A pochi giorni dal Terzo Torneo Lega Championship organizzato dalla Lega Nazionale Footgolf presso il Riviera Golf (27-28 maggio 2017), ne parliamo con Dario Ferrari, uno degli alfieri di questo innovativo ed avvincente sport.

Il footgolf nasce nei Paesi Bassi come uno sport ibrido, che mescola caratteristiche proprie di due discipline apparentemente molto diverse. Quali elementi riprende dal calcio e quali invece lo avvicinano maggiormente al “classico” golf?

“Sicuramente dal calcio deriva la potenza ed una certa dose di dinamicità insita nel footgolf, che dal golf trae invece la progettualità, l’importanza di concentrarsi, di affrontare le difficoltà e di sapersi contenere; da sottolineare poi che – a differenza del calcio ed invece in modo similare a quanto avviene nel golf – nel footgolf non ci sono arbitri: il controllo non è infatti affidato ad una figura esterna, normativa, bensì è demandato al fair play di ogni giocatore, alla sua lealtà, alla sua etica di gioco. E’infine una disciplina in cui, per procedere durante una partita, è importante saper superare il momento appena passato, l’ultima buca giocata: perché tutto può nuovamente ed improvvisamente cambiare.”

Lei è presidente della Lega Nazionale Footgolf (LNF). Come è nata e cosa si prefigge?

“La Lega è nata da un gruppo di amici che già l’anno precedente – nel 2015 quindi – collaboravano per organizzare eventi legati al territorio lombardo, collaborando con la Federazione Italiana Footgolf. Nel settembre 2016, dall’unione di quattro Associazioni Sportive Dilettantistiche, riconosciute dal CONI (Footgolf Emilia Romagna, Footgolf Liguria, Footgolf Lombardia e Footgolf Veneto) è emersa poi la nostra organizzazione che, senza fini di lucro e basandosi su principi di assoluta democrazia (con elettività delle cariche e sovranità dell’Assemblea), ha quale obiettivo l’ordinamento e la promozione del footgolf in Italia, affinché esso venga riconosciuto come una disciplina sportiva associata.”

Il footgolf è spesso definito come “uno sport inclusivo e trasversale”, capace di coinvolgere un target estremamente ampio di simpatizzanti e giocatori. E’ effettivamente così?

“Certo, è una disciplina dotata di grande dignità, che chiunque può conoscere e praticare, compresi i portatori di handicap. Sogno il giorno in cui il footgolf potrà diventare pratica paraolimpica ed essere disputata in un grande contesto sportivo come le Olimpiadi. Il carattere inclusivo di questa pratica è altresì evidente nel fatto che anche bambini non particolarmente sportivi ed innatamente portati per lo sport possono – attraverso il footgolf – trovare una certa forma di “riscatto” nell’accostarsi a tale disciplina.

Appena applicheremo la regola dell’handicap – elemento già presente nel golf – il footgolf riuscirà a manifestare appieno la propria capacità inclusiva e trasversalità, perché saranno possibili sfide tra giocatori dotati di gradi di competenza estremamente diversificati.”

footgolf al riviera

Quale è l’atteggiamento dei club e dei campi da golf nell’accogliere i footgolfisti?

“Le modalità con cui i circoli ed i campi da golf si accostano a questa “nuova” disciplina sono diverse: ci sono club estremamente chiusi ed elitari, dai costi altissimi anche per gli stessi golfisti, che si dimostrano ostici nell’aprirsi al footgolf, che viene visto come una sorta di “parente povero” del più conosciuto golf. Ci sono però altri centri golfistici che invece si sono dimostrati molto aperti nell’accogliere la nostra disciplina: alcuni di questi traevano la loro “disponibilità” verso il “nostro mondo” dalla presenza di problemi economici interni che – e ne erano consapevoli – sarebbero stati più facilmente superabili se avessero scelto di diversificare la propria offerta sportiva (non solo golf quindi, ma anche l’inserimento di altre possibili pratiche come il tennis, il nuoto, i calcio…ed il footgolf); altri – come voi del Riviera Golf! – hanno da subito capito che il footgolf è uno sport dotato di una grande dignità, capace di muovere un gran numero di sportivi, che hanno spesso anche un notevole peso sul ritorno economico (ad esempio anche nel food&beverage)”.

Ad oggi si calcola che il 7% dei footgolfisti ha iniziato a praticare anche il golf. C’ è quindi una positiva interferenza tra i due sport, che può e deve essere biunivoca?

“Certamente. Ed è una sinergia che va implementata costantemente: una delle strategie può essere quella di offrire come premio, durante le competizioni di footgolf, lezioni gratuite di golf, proprio con la finalità di creare uno scambio proficuo tra questi mondi, che per altro hanno molto in comune. Oppure un’altra modalità è quella di inserire, nei momenti di teambuilding, entrambe le discipline, sì da implementarne l’interferenza, oppure creare competizioni che mescolino ed accostino, in un identico contesto, i due sport (magari 9 buche di golf e le successive 9 di footgolf).”

Come coinvolgere i giovani in questo sport?

“E’ necessario promuovere il footgolf nelle scuole e farlo conoscere agli studenti; altra strategia proficua – e voi del Riviera l’avete brillantemente intuito con il RIVIERA SUMMER CAMP– è poi quella di organizzare camp estivi che abbiano, tra le attività proposte, anche il footgolf sì da avvicinare i più giovani. Attualmente all’interno della LNF si contano oltre 30 associazioni che hanno tra i loro obiettivi principali anche quello di allargare il target di appassionati, avvicinando a questo avvincente sport anche le fasce d’età inferiori.”

Chiudiamo con una domanda più personale, che la coinvolge direttamente. Come è nata la sua passione per questa disciplina?

Ho sempre amato il calcio, che pratico da quando avevo circa 8 anni; poi, verso i 50 anni, ho incominciato a giocare anche a golf, appassionandomi sempre più. Un giorno una collega mi ha mostrato un articolo in cui si parlava di questo “nuovo” sport, il footgolf appunto, dicendomi “Questo è il tuo sport!”. E così ho potuto finalmente coniugare le mie due pratiche sportive preferite in un unico divertente sport che le racchiudeva entrambe alla perfezione.”

Per info su gare e green fee scrivi a segreteria@rivieragolf.it